Import delle chiavi GPG per installare i pacchetti rpm

I pacchetti rpm che venongo distribuiti da chi produce una distribuzione o da chi gestisce repository alternativi, sono quasi sermpre "firmati" con una chiave GPG che certifica l'autore del pacchetto, assicurandone la fonte.
E' bene, al termine di una installazione Linux, importare le chiavi pubbliche (rpm --import) dei packager che forniscono gli aggiornamenti o i pacchetti che si intendono utilizzare. Questa operazione potrebbe rendersi indispensabile quando si utilizzano tool di aggiornamento automatici come yum o autorpm se sono configurati per eseguire il gpgcheck dei pacchetti da aggiornare.

Se si prova ad installare un pacchetto creato da un packager di cui non si è importata la chiave GPG pubblica si ottiene un output di questo genere:
[root@zoe root]# rpm -Uhv httpd-2.0.40-21.3.i386.rpm
warning: httpd-2.0.40-21.3.i386.rpm: V3 DSA signature: NOKEY, key ID db42a60e
Preparing...                ########################################### [100%]
   1:httpd                  ########################################### [100%]


Le chiavi GPG pubbliche sono comunemente rintracciabili nella directory principale del primo CD di installazione o in /usr/share/doc/, ad esempio su Fedora in /usr/share/doc/fedora-release-XX/RPM-GPG-KEY:
[root@zoe root]# rpm --import /usr/share/doc/fedora-release-2/RPM-GPG-KEY
[root@zoe root]# rpm -Uhv httpd-manual-2.0.40-21.3.i386.rpm
Preparing...                ########################################### [100%]
   1:httpd-manual           ########################################### [100%]

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